Il cancro viene considerato come una serie sequenziale di
eventi stressanti che coinvolge tutti gli aspetti dell’esistenza.
A partire dalla comunicazione della diagnosi e dai momenti
immediatamente successivi alla stessa, si innesca una catena di stressors che investe la persona nella
sua interezza generando sentimenti come la paura della morte e la
preoccupazione per quello che dovranno affrontare i familiari durante e dopo la
malattia. A tutto ciò, si va ad aggiungere il peso di trattamenti particolarmente aggressivi (chemioterapia, radioterapia, chirurgia, ecc..), associati alla cura del cancro, che colpiscono direttamente il corpo della persona malata provocandole dolore e sofferenza fisica oltre a una distorsione l’immagine di sé.
In questo scenario devastante, la vita (a livello fisico,
sociale, lavorativo, sessuale, familiare e spirituale) cambia in un istante: le
semplici azioni quotidiane potrebbero trasformarsi in una sfida portando la
persona malata a provare forti emozioni collegate allo stress (frustrazione,
rabbia, impotenza, desolazione..) che possono sfociare in disturbi più gravi
tanto da poter affermate che circa il 50% dei pazienti con patologie tumorali
presenta livelli di stress gravi al punto di rispondere ai criteri per una
diagnosi psichiatrica (Morris, Greer et al., 1977). La situazione di stress
costante e prolungata nel tempo che sperimentano i pazienti oncologici è particolarmente
correlata all’emergere di disturbi dell’umore o di ansia: tali patologie rientrano
della sfera mentale, ma, come suggeriscono gli studi sulla PNEI*
(PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), vanno a colpire l’intero organismo provocando
alterazioni biochimiche e strutturali in tutti i sistemi del corpo (nervoso,
immunitario ed endocrino).
Ma cosa succede dentro di noi?
In situazioni di forte stress, l’organismo, sentendosi
pressato dalle forti richieste ambientali, reagisce mettendo in gioco tutte le risorse
che possiede.
L’ipotalamo, che è la parte del cervello deputata al
mantenimento dell’equilibrio interno (omeostasi), agisce sul Sistema Nervoso
Autonomo (SNA) e sul Sistema Endocrino producendo tre effetti immediati:
-
Secrezione di ormoni specifici (cortisolo,
adrenalina e noradrenalina) in una quantità di 10 volte maggiore al normale;
-
Attivazione de Sistema Nervoso Simpatico che
produce un’attivazione dell’organismo (accelerazione del battito cardiaco,
aumento della respirazione, irrorazione dell’apparato muscolo-scheletrico,
ecc..);
-
Produzione di beta endorfine per innalzare la
soglia del dolore.
Se la fase di resistenza allo stress non si risolve in tempi
brevi, avremo un’attivazione maggiore dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (asse
HPA) che prepara l’organismo ad una situazione biologica e comportamentale
detta “fly or fight”, attacco o fuga.
L’evento fondamentale di questa condizione è la
sovrapproduzione di cortisolo che ha,
come conseguenza, la soppressione delle
difese immunitarie.
Se l’organismo non ritorna ad uno stato di omeostasi, si
entra in una fase, detta di esaurimento, che consiste in un’attivazione stabile
dell’asse HPA e ad una conseguente alterazione strutturale dell’organismo.
Queste considerazioni rimangono valide per qualunque tipo di
malattia importante a livello psicologico.
In questa situazione, risulta evidente la necessità di
fronteggiare gli stati stressanti imparando a depotenziarli e a controllarli attraverso
un supporto psicologico e a particolari metodi che vanno dalle più classiche
tecniche di rilassamento alle più innovative forme di psicologia energetica.
In particolare, il lavoro in gruppo risulta particolarmente
efficace per chi si trova ad affrontare una malattia invasiva come il cancro.
Il gruppo aiuta a superare l’isolamento sociale e ad aprirsi
alle emozioni in un ambiente protetto e in cui tutti i membri condividono gli
stessi vissuti.
Le stesse considerazioni possono essere fatte per chi si
trova emotivamente vicino ad una persona malata; infatti, le emozioni provate
sono molto simili così come i livelli di stress percepiti.
Il poter contare su un supporto sociale e il poter
condividere le proprie emozioni, diminuisce lo stato di stress e, di conseguenza,
migliora la salute e aumenta la qualità della vita.
* PNEI: la base di questa disciplina consiste nello studio
delle relazioni tra i grandi sistemi di regolazione dell’organismo umano: il
nervoso, l’endocrino e l’immunitario, e tra questi e la psiche cioè l’identità
emozionale e cognitiva che contraddistingue ciascuno di noi.
Si è visto che questi sistemi
sono in stretta relazione tra loro per garantire l’omeostasi interna
dell’organismo; quindi si può affermare che i pensieri, le emozioni, gli stili
di vita influenzano direttamente le cellule e gli organi rafforzando o
indebolendo il sistema immunitario, il sistema endocrino e il sistema nervoso.
Per maggiori informazioni sui gruppi che svolgiamo a Torino:
Dott.ssa Sarah Pederboni
Psicologa Psicoterapeuta

Mi è stato diagnosticato un carcinoma mammario in stadio 3 nell'agosto 2010. Un prezioso amico mi ha parlato del Dr. Itua Herbal Center in Africa occidentale. Mi ha dato il suo numero di telefono e indirizzo e-mail. L'ho contattato rapidamente per garantire che le sue medicine a base di erbe guariranno il mio cancro e guarirò per sempre, ho detto OK. Gli chiedo qual è il processo di guarigione, mi chiede di pagare le tasse che ho fatto e entro 7 giorni lavorativi mi ha inviato il erboristeria e poi mi ha chiesto che avevo detto al mio amico Gomez del farmaco a base di erbe, così mi ha dato di andare a berlo. Quindi dopo aver bevuto per due settimane, sono stato guarito, sono così grato e prometto che lo farò Consiglio a chiunque abbia il cancro e quello che sto facendo. Medicina di erbe Dr. Itua mi fa credere che ci sia speranza per le persone con malattia di Parkinson, schizofrenia, scoliosi, carcinoma della vescica, carcinoma del colon-retto, carcinoma mammario, carcinoma renale. Leucemia, carcinoma polmonare, carcinoma cutaneo, carcinoma uterino, carcinoma prostatico Fibromialgia,
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